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ANSAcom - In collaborazione con Nestlè
Gli investimenti delle imprese a controllo estero in Italia "hanno registrato una crescita notevole nel periodo 2014-2022 e dimostrano una forte propensione all'innovazione e all'adozione di tecnologie avanzate", secondo il rapporto dall’Osservatorio imprese estere di Confindustria e Luiss, presentato al secondo annual meeting dell’Advisory Board Investitori Esteri (Abie). In particolare in ricerca e sviluppo, le imprese estere hanno investito 5 miliardi, nel 2021, il 23,4% in più rispetto all’anno precedente, e rappresentano quasi il 33% della spesa privata nazionale. Contribuiscono poi in modo rilevante alla domanda di brevetti, con oltre il 12% delle domande presentate. Le imprese estere attive in Italia sono 17.641 nel 2021, ultimo dato per cui sono disponibili dati ufficiali, registrano una crescita del 11,8% rispetto al 2019, in particolare in settori strategici come farmaceutico, automobilistico, energetico, chimico, informatico e commerciale. Sono pari solo allo 0,4% del totale delle imprese italiane, eppure impiegano il 9,4% degli addetti, realizzano il 20,3% del fatturato e il 17,1% del valore aggiunto. “Le imprese a capitale estero si contraddistinguono anche per la capacità di saper investire su diversi aspetti chiave tra cui, a esempio, le persone e la loro formazione", ha sottolineato il presidente e a.d. del Gruppo Nestlé in Italia, Marco Travaglia, coordinatore imprese estere dell’Osservatorio e membro dell'Abie. "Il capitale umano - per Travaglia - costituisce un asset imprescindibile e determinante per una crescita forte e competitiva non solo delle imprese stesse, ma di tutto il sistema produttivo nazionale”. Il "tema vero per competere" oggi, secondo l'amministratore delegato di Nestlè Italia, è "come far emergere una frazione sempre più grande del potenziale che c'è in azienda". La vice presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria e presidente dell’Advisory Board Investitori Esteri, Barbara Beltrame Giacomello, ha osservato inoltre che le imprese a controllo estero attive in Italia "si distinguono per la loro presenza nei settori ad alta tecnologia, la loro attenzione all'economia circolare, al monitoraggio dell'inquinamento e alla mobilità sostenibile" e ha invitato a collaborare "per creare le condizioni perché continuino a credere nel nostro Paese e colgano nuove opportunità di investimento”. L’Osservatorio, per il presidente della Luiss, Luigi Gubitosi, "riporta al centro del dibattito la questione dello sviluppo industriale, fondamentale per l’Italia e l’Europa". "Accanto alla sfida economica - per Gubitosi - occorre affrontare il tema chiave della formazione del capitale umano, valore essenziale per costruire, insieme a istituzioni e imprese, la nuova classe di leader globali di cui il sistema Paese ha bisogno”. Il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha concluso i lavoro illustrando i nuovi strumenti legislativi affinati per favorire gli investimenti esteri dallo sportello unico sl potenziamento degli incentivi. "L'Italia è tornata ad essere un Paese attrattivo per gli investimenti stranieri tanto più quelli che ci accompagneranno nella duplice transizione green e digitale", ha dichiarato il ministro.
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