STRASBURGO - Via libera finale dell'Eurocamera al Net-Zero Industry Act. La "legge sull'industria a zero emissioni nette", già concordata informalmente con il Consiglio, fissa per l'Europa l'obiettivo di produrre il 40% del suo fabbisogno annuo di tecnologie a zero emissioni nette entro il 2030, sulla base di piani nazionali per l'energia e il clima, e di raggiungere il 15% del valore del mercato globale per tali tecnologie. Il Parlamento ha dato il via libera finale al regolamento con 361 voti favorevoli, 121 contrari e 45 astensioni. Tra i partiti italiani hanno votato contro M5S e Verdi che hanno a lungo contestato l'inserimento del nucleare tra le tecnologie che saranno sostenute.
Il Net Zero prevede l'uso di tutte le tecnologie rinnovabili, del nucleare, della decarbonizzazione industriale, della rete, delle tecnologie di stoccaggio dell'energia e delle biotecnologie. La legge semplificherà la procedura di autorizzazione, fissando scadenze massime per l'autorizzazione dei progetti in funzione della loro portata e dei loro risultati. I piani nazionali di sostegno volti a far sì che le famiglie e i consumatori passino più rapidamente a tecnologie come i pannelli solari e le pompe di calore dovranno tenere conto dei criteri di sostenibilità e resilienza.
Anche le procedure di appalto pubblico e le aste per la diffusione di fonti di energia rinnovabili dovranno soddisfare tali criteri, anche se a condizioni che saranno definite più tardi dalla Commissione. Queste tecnologie, per beneficiare delle nuove procedure, dovranno garantire un minimo del 30% del volume messo all'asta ogni anno nello Stato membro o, in alternativa, un massimo di sei gigawatt messi all'asta ogni anno e per paese.
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