Spazio ai giovani direttori alla
Chicago Symphony Orchestra (Cso), dove nel weekend la 37/enne
Elim Chan ha esordito tra le ovazioni del pubblico con il suo
cavallo di battaglia: Scheherazade, una raffinata esplosione di
suoni ispirata al mondo fantastico delle Mille e Una Notte che
mette in luce tutte le sezioni dell'orchestra. Fu proprio con il
capolavoro di Rimsky-Korsakov che Chan, nativa di Hong Kong ma
con studi musicali in Usa, diventò dieci anni fa la prima donna
a vincere il prestigioso concorso internazionale di direzione
Donatella Flick Lso di Londra, che le aprì le porte della London
Sympony Orchestra come assistente (con Gergiev) e le spianò la
strada del successo.
Direttrice ospite della Royal Scottish National Orchestra dal
2018 al 2023 e direttrice principale della Antwerp dal 2019,
Chan ha debuttato quest'anno anche a New York e a Seattle
cavalcando l'onda di rinnovamento ai vertici delle orchestre
americane, dove tre delle cinque Big Five hanno nominato
direttori quarantenni. La Cso ha battuto tutti, nominando il
mese scorso come direttore musicale il 28/enne finlandese Klaus
Makela come successore dell'82/enne Riccardo Muti (che dopo 13
anni manterrà la carica come 'emerito a vita').
Chan appartiene alla generazione dei giovani conduttori
emergenti a livello internazionale e faceva parte della rosa di
possibili candidati per la Cso. Le sue doti sono emerse
chiaramente nelle tre serate di concerto: precisione,
interpretazione, pieno controllo delle dinamiche e dei cambi di
tempo ma in particolare il vasto lessico gestuale e corporeo,
con una bacchetta tremolante per chiedere più espressione o
drammaticità. In Scheherazade ha saputo mantenere l'orchestra
sullo sfondo permettendo agli strumenti solisti di brillare,
specialmente il primo violino Stephanie Jeong, ma anche il
clarinettista Stephen Williamson. Prima dell'intervallo, Chan
ha diretto l'Ouverture del Franco Cacciatore (Der Freischütz) di
Carl Maria von Weber e la Toccata festiva di Samuel Barber, con
il virtuoso Paul Jacobs (unico organista ad aver vinto un Grammy
award) solista sull'organo a 3400 canne Casavant Frères 1998 del
Symphony Center: pubblico in piedi, anche per il suo bis
'Variations on America' di Charles Ives.
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