Servono "politiche industriali
mirate e coordinate", avverte la presidente del B7: "Non ci sarà
alcuna transizione giusta, ma solo una diffusa delocalizzazione
industriale, se i nostri governi, e ben oltre il G7, non
riusciranno a convergere le politiche industriali nazionali
verso gli stessi obiettivi condivisi".
Emma aArcegaglia evidenzia otto punti. "La sicurezza
energetica deve essere garantita a prezzi accessibili per
preservare e potenziare ulteriormente la competitività delle
industrie". E bisogna "sostenere la ricerca, lo sviluppo e la
diffusione di tecnologie innovative senza pregiudizi ideologici.
Reattori nucleari di prossima generazione, elettrificazione e
stoccaggio, energia eolica e solare, fusione nucleare,
carburanti a basso tenore di carbonio come gli e-carburanti e i
biocarburanti, cattura e utilizzo del carbonio (CCUS), idrogeno
e ammoniaca e altre opzioni devono essere perseguite".
Le Confindustrie avvertono che "sono necessari enormi
investimenti pubblici e privati mirati per generare più energia
rinnovabile e a basso tenore di carbonio e rendere le reti
infrastrutturali più resilienti e interconnesse. E - sottolinea
ancora l'industriale dell'acciaio, past president di
Confindustria - abbiamo bisogno della più ampia neutralità
tecnologica, quindi fondi dedicati, strumenti finanziari e
strumenti dei mercati finanziari devono mirare sia alle
tecnologie mature che a quelle di transizione, mentre le
tassonomie e le etichettature devono convergere comprendendo
tutte le opzioni disponibili per sostenere la transizione".
Altro punto: "L'efficienza delle risorse e l'economia
circolare devono occupare un posto centrale in tutti gli
approcci nazionali, regionali e multilaterali. Promuovere
soluzioni positive per la natura per affrontare l'adattamento ai
cambiamenti climatici è un imperativo collettivo e le imprese
sono pronte a fare la propria parte del lavoro".
E "nessuno deve essere lasciato indietro. Il G7 deve agire in
modo inclusivo verso i Paesi meno sviluppati".
Per consentire la riconversione dei settori industriali
difficili da decarbonizzare "gli incentivi per ridurre il costo
delle tecnologie e dei vettori energetici sostenibili e a basso
tenore di carbonio meno competitivi devono essere allineati.
Parallelamente, per limitare le interruzioni, il G7 deve
avanzare nell'armonizzazione dei quadri dei mercati del carbonio
e dei meccanismi di prezzo del carbonio".
Ultimo punto: "L'intelligenza artificiale può essere un
elemento di cambiamento in molti settori, dalla manutenzione
predittiva alla pianificazione delle infrastrutture, al
monitoraggio dei fenomeni ambientali, a rispondere in modo più
flessibile alla domanda di energia".
Come B7, già con l'appuntamento di Verona al G7 Industria, e
nel percorso di avvicinamento al G7 di giugno, l'obiettivo degli
industriali è concordare "azioni politiche concrete" da
trasmettere alla presidenza del G7, offrire proposte e
riflessioni con "pragmatismo lungimirante". Con un chiaro tema
di fondo: "La competitività delle industrie deve essere una
preoccupazione collettiva per il G7".
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